Gita al Mare

FINALE LIGURE 29-30 settembre

 

  • Traversata Varicotti Noli (gita per sabato pomeriggio)
    ” Il Sentiero del Pellegrino”
    Accesso: da Finale Ligure si procede verso levante fino al paese di Varigotti. Poco prima della galleria alla fine del paese si svolta a sinistra verso la Strada Vecchia. A questo punto si svolta subito nuovamente a sinistra sulla Strada degli Orti e si posteggia l’auto.
    Itinerario: Si prende la Strada Vecchia che sale dolcemente, percorsi circa 300 metri si imbocca il sentiero che si stacca sulla sinistra con evidenti indicazioni, segnavia X rossa. Dopo pochi minuti di percorrenza ci si imbatte in una biforcazione e con una breve deviazione sulla destra si giunge immediatamente alla Chiesa di S. Lorenzo, da cui si gode un ottimo panorama sul promontorio di punta Crena e Varigotti. Tornati al bivio si prosegue in salita sul sentiero e al bivio subito successivo seguire a destra sempre X rossa. In brevissimo si raggiunge il colorato e particolare Mausoleo dell’Australiano, opera realizzata da Giuseppe Cerisola, pittoresca figura varigottese meglio conosciuto come “Carnera”.
    Si continua sul piacevole sentiero godendo di ottimi scorci sul mare. Dopo 15′ di cammino dal “mausoleo” ci si imbatte in un bivio dove si rimane a destra in direzione di Noli. Tralasciando altre deviazioni. si cammina per altri 15′ e prendendo una traccia che si stacca sulla destra si giunge in un minuto alla Torre delle streghe, dalla quale si gode un ottimo panorama. Ripreso il cammino ci si immette sulla strada sterrata che conduce al Monte di Capo Noli. Si prosegue, ora in discesa, sulla strada sterrata tralasciando il sentiero che scende diretto a Noli che si stacca sulla sinistra (Impedirebbe di vedere la bellissima Grotta dei falsari). Percorso 1 km di largo sentiero dal monte di Capo Noli si giunge presso una deviazione segnalata che permette, tramite un ripido sentiero, di raggiungere la Grotta dei falsari.
    Si entra nella grotta attraverso una piccola apertura e trascorso un po’ di tempo ad ammirare questa meraviglia della natura si ritorna al bivio e si prosegue in discesa a destra, raggiungendo in breve la chiesa di Santa Margherita, edificio ormai danneggiato dal tempo. A questo punto si prosegue con lievi saliscendi sino a raggiungere il borgo di Noli. Il ritorno può essere effettuato o per lo stesso tragitto, oppure prendendo un autobus.
    Difficoltà: T
    Tempo di percorrenza: 2h 30′
    Dislivello 300m
    foto: da n.1 a n.8-
  • Anello sulla Strada Napoleonica, Monte Caprazoppa da Finalborgo.
    (gita per domenica)
    Itinerario: dall’antica porta di Finalborgo si attraversa il torrente Pora si svolta a sinistra sulla strada provinciale e dopo un centinaio di metri si incontra a destra l’inizio della strada napoleonica, realizzata verso la fine del 18° secolo per permettere il transito delle artiglierie della Grande Armee, in realtà il tracciato è molto più antico ricalcando un vecchio percorso medievale impostato sull’antica via romana Julia Augusta.
    Il percorso si svolge su stradine sterrate e sentieri salendo a poco a poco fra la vegetazione che ben si adatta al terreno arido e calcareo, si raggiunge la cappelletta Regina Pacis con bel panorama sulla piana di Finale e le sue spiagge; ci si avvicina ora alla linea di costa per poi prendere quota sorpassando una vecchia cava e raggiungendo un vasto pianoro.
    I panorami sulla costa sono via via più ampi e tra la macchia mediterranea si continua verso nord, siamo ora sul versante che guarda verso Borgio Verezzi e sullo sfondo ecco la sagoma dell’isola Gallinara e il promontorio di Capo Santa Croce.
    Continuando su un antico fondo selciato si arriva ad un bivio, si svolta a destra raggiungendo la Cava Vecchia uno dei pochi siti di estrazione della pietra di Verezzi coltivati in galleria.
    Proseguendo si incontrano altre vecchie cave, il lavoro in esse raggiunse il massimo sviluppo nel 20° secolo quando oltre 100 minatori lavoravano nei diversi siti estrattivi.
    Continuando sulla mulattiera selciata che sale nel bosco si raggiunge la cresta sommitale e il sagrato della chiesa di S.Martino (già chiesa benedettina dell’anno mille) e del santuario Maria Regina Mundi.
    Di qui o si ritorna a Finalborgo oppure tempo permettendo si compie una deviazione di 1 ora e si visitano le 4 vecchie borgate di Verezzi caratterizzate da costruzioni in pietra rosa e collegate da stretti carrugi.
    Le case sono una addossata all’altra da sembrare quasi una sola. La pietra è presente ovunque dalle murature delle case ai porticati, agli archi di collegamento fra gli edifici, ai muri di sostegno dei terrazzamenti degli orti, vigne e uliveti, alla pavimentazione delle mulattiere.
    Tornati al bivio di S.Martino attraverso le pinete fra le Rocce di Orera e li monte Caprazoppa si rientra a Finalborgo chiudendo l’anello dell’escursione.Difficoltà: E
    Tempo di percorrenza: 4 h
    Dislivello 400m
    foto: da n.9 a n.11
  • ARRAMPICARE A FINALE LIGUREFinale rappresenta una ricca formazione rocciosa conosciuta in tutta Europa. Si trova nell’entroterra di Finale Ligure, ha un’estensione di una decina di Km quadrati ed è divisa in più altipiani a loro volta distinti in settori.
    Rappresenta quindi un’area molto estesa che offre molteplici tipi di arrampicata, dai monotiri alle vie di più lunghezze.
    ACCESSO. Dall’autostrada A10 (Genova-Ventimiglia) è possibile uscire al casello di Feglino (per raggiungere i settori del Monte Cucco, Spaventaggi….) o a quello di Finale (Rocca di Perti, Monte Sordo….) a seconda della parete prescelta.
    Dalle vie monotiro a quelle che si sviluppano su alcune centinaia di metri, offrono difficoltà per tutti: in media le vie sono sul 5° grado, anche se, come in ogni falesia che si rispetti, le ultime aperture sono oltre il 6a. Ma l’apertura di nuove vie anche su settori “vergini” è sempre in evoluzione e su questi ultimi (come ad esempio il settore delle Tecchie, nei pressi di Pian Marino), si possono trovare tiri abbastanza facili su roccia mai unta. La roccia è quasi sempre ottima, ma spesso consumata dalle frequenti ripetizioni (soprattutto sulle vie “storiche”). Nelle vie di più tiri in genere la chiodatura è in stile classico: leggermente lunga e da integrare nelle vie classiche, anche se posizionata nei punti “giusti”. Ma le possibilità di protezione sono quasi sempre buone.

    La scelta della falesia verrà fatta sul posto in base al numero e alla capacità dei partecipanti.

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