MUOTT’OTA

Domenica 26 Gennaio 2020 partiamo di buon mattino verso Sils Maria in Engadina, dove lasceremo le auto nel comodo parcheggio sotteraneo.

Il tempo non sembra dei migliori: nuvole e po’ di foschia in alto, ma confidiamo nelle previsioni svizzere che promettono in tarda mattinata una bella schiarita con cielo azzurro e sole.

La nostra meta di giornata e’ il Muott’Ota, che  e’ quasi piu’ difficile da pronunciare, che da salire. Si tratta della dorsale che separa le Val di Fex da quella di Fedoz e promette una bella ciaspolata in un ambiente invernale suggestivo oltre ad un panorama spettacolare dalla cima.

Siamo in quindici motivati ciaspolatori che bruciano in poco tempo la prima parte del percorso su una  stradina innevata che costeggia la gola del torrente Fedacla e ci porta a  Fex-Crasta. Da qui inizia la moderata e zigzagante  salita che attraversa  un bellissimo bosco di larici. Grazie ad Angelo, che ci accompagna in questa trasferta engadinese, apprendiamo un sacco di gustose nozioni sulle piante del bosco e sulle loro caratteristiche.

Pian piano usciamo dalla lariceta e sempre su una nitida pista con  neve bella compatta,  affrontiamo la parte un po’ piu’ tecnica della salita. Con numerose diagonali che verso destra ci portano ad osservare la lunghissima Val Fedoz e il piz La Margna, mentre a sinistra guardiamo la Val di Fex, il Piz Corvatsch ed il Tremogge.  La pendenza non e’ mai eccessiva ed in breve superiamo il risalto roccioso che ci introduce all’ampia cresta. Raggiungiamo la cima e ci gustiamo al sole lo spettacolo dell’Engadina innevata in un delirio di laghi e di vette che cerchiamo di individuare. Dopo la breve pausa spuntino, anche per l’arrivo di un nuvolone da Sud, decidiamo di scendere verso la Val di Fex. Dopo una certa timidezza iniziale la discesa su neve soffice scatena gli istinti ciaspolatori dei piu’ intraprendenti che si lanciano dritto per dritto giu’ dal pendio, mentre altri piu’ prudenti scendono con maggior circospezione. Ci ritroviamo a fondovalle sul pianeggiante percorso che ci riporta verso Sils Maria e in lunga fila indiana procediamo chiaccherando e commentanto la salita al Moutt’Ota, che in romancio, significa “alta montagna”.

Abbiamo anche modo di notare alcuni particolari che all’andata, forse  per il freddo e la voglia salire, avevamo trascurato. Ad esempio, che la strada che entra il val di Fex e’ chiusa al traffico veicolare, pero’ c’e’ un efficiente servizio di carrozze scoperte trainate da cavalli. Inoltre ci sono delle bellissime piste per lo sci di fondo con salite toste e discesine impegnative. Abbiamo anche ammirato lo splendido Hotel Sonne, la chiesetta bianca di Fex-Crasta, le bellissime baite svizzere tradizionali, l’Hotel Waldhaus immerso nel bosco e la Nietzsche Haus dove il filosofo tedesco passava le sue estati. Come al solito a me vengono in mente anche riferimenti libreschi: a Sils e’ ambientato il romanzo di Rosetta Loy “Cioccolata da Hanselmann”  (che e’ una famosa pasticceria di St. Moritz) o cinematografici: il recente film “Sils Maria”  con Juliette Binoche che in gran parte e’ stato girato qui.

Quando rientriamo alle auto comincia fare freschino, anche petche’ il sole e’ sparito dietro le nubi. Dopo aver un po’ litigato con la macchinetta del parcheggio che accetta gli Euro, ma da’ il resto in Franchi, riprendiamo la via di casa soddisfatti per la bella uscita svizzera.

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