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  B2 - DAL RIFUGIO PONTI AI RIFUGI VENTINA E GERLI PER IL PASSO CASSANDRA

L'itinerario è poco impegnativo fino al Passo Cassandra. La discesa sul Ghiacciaio del Ventina, invece, dipende dalle condizioni del ghiaccio. Soprattutto in questi ultimi anni di scarso innevamento e di ritiro della massa glaciale, il superamento del crepaccio terminale può essere un'operazione complicata. Occorre, quindi, avere famigliarità con la tecnica di progressione in ambiente crepacciato. Per i meno esperti è consigliabile rivolgersi ad una guida alpina.

Dal rifugio Ponti (2559 m) si scende leggermente con direzione est per scavalcare la grande morena del Ghiacciaio di Predarossa foto e, abbandonata la traccia che a sinistra ne risale il filo alla volta della Sella di Pioda, si entra nel bacino glaciale, ingombro di materiale lasciato dal ghiacciaio in ritiro. Si attraversa in lieve salita il terreno detritico, dirigendosi verso l'impervia bastionata rocciosa che viene rimontata lungo la verticale di un grosso naso roccioso emergente dalla cresta nel suo punto più basso. Seguendo i segnali che indicano alcune tracce di sentiedro, si risale il ripido pendio franoso prima verso sinistra poi verso destra, aiutati nei punti più scoscesi da alcune corde fisse. Si raggiunge il Passo di Cornarossa dove, sul versante della Valle Airale, sorge il Rifugio Desio foto (2836 m - 1.15 h).

Dopo essere scesi di una trentina di metri lungo il sentiero d'accesso al rifugio dalla Valle Airale, si piega a sinistra per seguire i segnavia e alcuni grossi ometti che guidano in direzione dell'arida e rossa pietraia del costolone meridionale della Cima di Cornarossa, da dove, scendendo lungo un facile canale roccioso, si raggiunge il bacino del Ghiacciaio di Cassandra a circa 2750 metri di quota. Con un ampio semicerchio si risale senza difficoltà la costa morenica e si affronta il pendio di sfasciumi sottostanti il passo. Dopo aver sormontato con una salita diagonale da sinistra a destra su detriti una fascia di roccette, si raggiunge il Passo Cassandra (3097 m - 3.00 h) foto.

È opportuno compiere la discesa in cordata. Dalle rocce che delimitano il passo, ci si abbassa per superare il crepaccio terminale (ma non è l'unico) scegliendo "a vista" il punto più opportuno (a volte ci si deve calare addirittura all'interno del crepaccio per risalire sul bordo opposto). Raggiunto il pianoro sottostante, si segue la pista (quasi sempre presente e variabile a seconda delle condizioni della neve e del ghiaccio) lasciata dal passaggio degli alpinisti e, con andamento prima verso destra, per evitare alcune grosse crepe, poi a sinistra, si mantiene approssimativamente la linea mediana della colata. Più in basso si lascia sulla sinistra la pista che sale al Bivacco Taveggia, visibile sul contrafforte orientale della Punta Kennedy foto e si continua la discesa per uscire dal ghiacciaio. Si seguono alcune tracce di sentiero fino ad incrociare, verso i 2100 m, le indicazioni del Sentiero Glaciologico del Ventina foto che si percorre lungo l'ampio solco della valle fino alla verdeggiante radura dell'alpe Ventinadove si trovano il Rifugio Ventina (1965 m) e il Rifugio Gerli (1960 m - 5.45 h).

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omio
Difficoltà
EEA

Dislivelli
+ 650 m / - 1230 m

Tempo di percorrenza
5.45 h (dipende dalle condizioni del ghiacciaio del Ventina)

Segnaletica
segnavia rosso-bianchi; ometti

Equipaggiamento
alta montagna; ramponi, piccozza, corda e imbrago

 
© Guida a cura di Riccardo Marchini - Fotografie Riccardo Marchini e Lodovico Mottarella - Cartografia MOTTARELLA Studio Grafico