venerdì 20 giugno 2014
Concerto d’inizio estate

il concerto di quest’anno prevede un viaggio senza bagaglio negli anni Trenta. Esecutore è il Trio Kobart, composto da Marta Caracci al pianoforte, Mariella Gusmeroli al clarino, Stefano Sergeant al violino.
Questo il programma completo:
Viaggiando senza bagaglio negli anni Trenta
Darius Milhaud (1892-1974) Ouverture dalla Suite op.157b
Aram Khachaturian (1903-1978) Trio ; Andante con dolore, con molt’espressione ; Allegro ; Moderato – Presto
Astor Piazzolla (1921-1922) Oblivion
Béla Bartók (1881-1945) Contrasts ; Verbunkos ; Pieno ; Sebes
Bruce Stark Almost a Tango dalla Trio Suite
L’ingresso è libero, tutti sono invitati al concerto che si svolgerà, tempo permettendo, nei giardini del Palazzo. In caso di brutto tempo ci si sposterà all’interno della sede. L’Italia giocherà alle ore 18,00, per cui c’è tutto il tempo per fare entrambe le cose.
Per chi volesse saperne di più:
Gli anni ’30: tempo di crisi, tempo di persecuzioni e migrazioni, tempo di fascismo e nazismo, tempo di purghe staliniane e di New Deal. Questa la cornice in cui Milhaud, Khachaturian e Bartok si muovevano all’epoca in cui scrissero le loro opere per trio con clarinetto, violino e pianoforte. Il mondo era in subbuglio, in questo decennio che prepara il redde rationem militare che nel 1939 infiammerà l’Europa e in seguito il mondo intero. Negli USA prendeva il via la riscossa dopo il crollo della Borsa del 1929, con il New Deal promosso da Roosevelt; in Germania e in Italia il nazionalismo era all’apice e già intonava promesse di dominio; l’URSS era alle prese con le purghe staliniane in una fase di isolamento politico ed economico, e il resto della Vecchia Europa si preparava ad un ruolo da comprimario sul palcoscenico della storia.
Qui inizia il nostro “viaggio senza bagaglio”, dalla Parigi in cui Milhaud scrive la sua Suite per violino, clarinetto e pianoforte, composta sulle musiche di scena dello stesso autore per la commedia teatrale Le voyageur sans bagage di Jean Anouilh. E’ una Francia già ridotta ad un ruolo marginale nel contesto politico mondiale, dopo anni in cui Parigi aveva primeggiato nello sfoggio di modernità in tutti i campi, compreso quello musicale. Dopo soli quattro anni infatti Milhaud sarà costretto ad abbandonare il paese a causa delle proprie origini ebraiche, a seguito dell’occupazione tedesca e del governo di Vichy. Andrà naturalmente negli Stati Uniti, storicamente la nuova terra promessa per i perseguitati e i poveri d’Europa. Negli USA il compositore era già stato nel 1922, in un viaggio in cui venne a contatto con la nascente musica jazz, che lo influenzerà copiosamente nell’elaborazione del suo stile. Ritornerà in patria solo a guerra finita.
Storia simile, ma spostata di una generazione, quella del clarinettista di Chicago Benny Goodman, il “re dello swing”. Anche i suoi genitori erano di origine ebraica ed erano immigrati in America in cerca di fortuna, da Varsavia e Kaunas, due città in seguito divenute simboliche per il sentimento antisemita. Negli USA Goodman fa fortuna con una prodigiosa carriera da clarinettista jazz, e il 16 gennaio 1938 entra con la sua band nel tempio mondiale della musica classica, la Carnegie Hall di New York. Proprio dall’incontro con la musica classica nascerà una singolare collaborazione, con un musicista lontanissimo da lui per formazione, l’ungherese Béla Bartok. Etnomusicologo oltre che compositore, Bartok dedica la vita a raccogliere melodie, ritmi e testimonianze della musica popolare del suo popolo, e ne dà una versione originale adattata al pubblico della musica colta. Ecco quindi nascere i Contrasti, “scritti per e dedicati a Benny Goodman e Joseph Szigeti”, famoso violinista ungherese. Il lavoro, in pieno stile bartokiano, viene suonato dal compositore e dai due dedicatarii alla Carnagie Hall nel 1939, con solo due movimenti, e nel 1940 nella versione completa. Verrà dato alle stampe nel 1942.
Un viaggio più tradizionale invece è quello compiuto dal giovane Aram Khachaturian, e forse non poteva essere altrimenti: nato a Tbilisi nel 1903 si spostò a Mosca a diciannove anni, studiando composizione al Conservatorio dal 1929 al 1934. Il Trio è una delle sue prime opere, completato addirittura prima di terminare il canonico corso di studi. In esso è ravvisabile un carattere e dei temi di chiara estrazione popolare, sintomo del legame del compositore con la sua terra, la periferia dell’URSS. Khachaturian divenne in seguito uno dei principali compositori sovietici, insieme a Prokofev e Shostakovic. Insieme a loro nel 1948 venne accusato di formalismo dal segretario del Comitato Centrale del partito Zhdanov, e solo in seguito a pubblica ammenda poté continuare la carriera di compositore. Raccolse quindi diversi premi e medaglie in patria, e morì a Mosca nel 1978.
E gli anni ’30 segnano anche il viaggio del Tango: nato in Argentina nella prima metà dell’’800, con la crisi economica degli anni ’30 e con il colpo di stato di Uriburu, subisce un momento di decadenza che porta i compositori ad andare verso altri dove. Piazzolla e Stark: il primo Argentino, simbolo di questo genere musicale, il secondo che prende il ritmo base e costruisce un brano che è “quasi” tango.
Il Trio Kobart nasce a Como nel 2008. Negli anni i tre musicisti, parallelamente ai personali percorsi professionali, maturano una grande intesa artistica e si esibiscono in numerose occasioni musico-culturali e all’interno di importanti rassegne concertistiche quali la Stagione concertistica del Teatro San Teodoro di Cantù, la Stagione musicale di Corsico e altre ancora. Il loro repertorio è molto vario e ricco e presenta, accanto ai principali brani per questo organico, trascrizioni di musiche di compositori romantici e del novecento. Nel dicembre 2013 risultano vincitori al II Concorso Strumentale Musicale “Don Giovanni Conta” e dal 2012 i componenti del trio sono docenti e promotori del Campus Musicale Estivo Città di Partanna (Sicilia).