MONTE ADAMELLO

 

Introduzione:

Salita alla vetta più alta dell’Adamello, dal versante bresciano, e precisamente dalla Val Camonica. La valle di accesso, è la Val d’Avio, che è una convalle della Val Camonica, accessibile da Temù.

Accesso:

La Val d’Avio è una convalle della Val Camonica: a quest’ultima si arriva seguendo le indicazioni per Edolo. Giunti a Edolo si prosegue verso il Passo del Tonale fino a Temù. Dal centro del paese si prende a destra la strada che risale la Valle dell’Avio (indicazioni), che si percorre tutta in direzione delle dighe. Giunti a Malga Caldea, in corrispondenza di un piano, la strada è interrotta da una sbarra dove si parcheggia l’auto.

Descrizione della salita:

1° GIORNO – Malga Caldea (1584) Rif. Garibaldi (2553) h 4.00
Dai parcheggi presso Malga Caldea (1584 m) si imbocca la strada di servizio delle dighe (asfaltata) che, dopo aver attraversato il torrente, risale con ampi tornanti sul versante sinistro della valle, fino a giungere al primo invaso artificiale (1900 m, 1 ora). Si segue la strada, (sentiero n°11) da qui in avanti sterrata, che costeggia i laghi dell’Avio e Benedetto. Al termine del secondo lago, una breve salita nell’ultimo tratto di bosco conduce a Malga Lavedole (2044 m, 1.45 ore). Da qui si seguono le indicazioni per il rifugio Garibaldi: un ultimo tratto tra i detriti conduce verso la diga del lago artificiale del Venerocolo, dove a breve distanza sorge il rifugio Garibaldi (2553 m, 4 ore).
2° GIORNO – dal Rif. Garibaldi al Monte Adamello (3554) passando dal Passo Brizio e dal Passo degli Italiani.
Dal rifugio, ci si dirige verso la diga e la si oltrepassa, portandosi sull’opposto lato del lago del Venerocolo, dove si riprende il sentiero n° 11 che ci porta ai piedi della ferrata. Da qui, in circa 20 minuti, lungo una parete attrezzata (con scalini e cavi) si raggiunge il Passo Brizio 3149m dove c’è il Bivacco Zanon-Morelli. Arrivati al passo, seguire i segnavia a destra, che consentono di scendere sulla Vedretta del Mandrone con un percorso attrezzato che evita il canale detritico e franoso sotto il bivacco (raggiungibile con il percorso attrezzato che parte a sx dal passo). Si perdono un centinaio di metri di dislivello. Dalla vedretta del Mandrone si sale a destra lungo il margine del ghiacciaio fino a quando è possibile salire sulla cresta che ci porta al Passo degli Italiani. Al di là del passo, si accede al Pian di Neve, e tenendosi sempre il più possibile in quota, si passa sotto la vetta del Monte Falcone, fino ad arrivare ai piedi delle roccette con passaggi di I° e II° grado. Superate le roccette, si arriva in vetta.

Discesa:
Per la discesa rifare a ritroso il percorso dell’andata.

L’itinerario ha uno sviluppo non indifferente (17 KM A/R dal rifugio).

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