Martedì 4 aprile 2017

MARTEDI’ DEL CAI n.3/2017
VERSO DOVE un film di Luca Bich
Introduce Jacopo Cairati
Il prossimo appuntamento de “I martedì del CAI”, previsto per il 4 aprile, sarà dedicato alla proiezione del film Verso dove (2014) di Luca Bich. La serata avrà inizio alle ore 21.00 presso la sede del CAI e verrà aperta da Jacopo Cairati con una breve introduzione al film.
Verso Dove si pone come un film dedicato alla vita di una persona, vissuta attraverso i ricordi, gli aneddoti, le emozioni e le sensazioni di questa. Non è un semplice elenco delle ascensioni compiute (come in tanti film avviene), ma è una lucida narrazione della vita. Kurt Diemberger (alpinista e cineasta austriaco) è il protagonista nonché voce narrante della (sua) storia. Una storia ricca, densa, avventurosa, raccontata attraverso semplici parole, luoghi d’infanzia e vecchie immagini in pellicola attraverso le quali ripercorre il passato e percorre il presente. Ad un certo punto del film Kurt cita Shiller – filosofo e pensatore tedesco di fine ‘700 – “ciò che non hai colto dall’istante non c’è eternità che te lo possa restituire.” Ed è questo il senso, l’essenza ultima del film, una fluttuazione continua nel tempo e nello spazio, tra presente e passato dove le immagini registrate dalla vecchia Bolex di Kurt, si confondono e mescolano in un continuum senza stacchi, come tale è la nostra vita: flusso, presente. La macchina da presa coglie l’istante, l’essenza vitale del momento e, una volta impresso sulla pellicola, diventa presente, sfugge alla condizione di tempo e passato. Ecco quindi che Verso Dove è un film presente, istantaneo, dedicato al momento, al qui ed ora. Tutto (anche l’oggi) viene filmato da Kurt, e per parlare del passato lo fa per mezzo di vecchie pellicole. La sua Bolex diviene un apparecchio magico attraverso il quale raccontarsi e raccontare il tempo della sua vita. Un film che non racconta il “cosa”, ma il “chi”, ovvero Kurt: alpinista, cineasta, uomo, essere, tempo. Un film che guarda al presente e ci conduce verso luoghi inesplorati sia a noi spettatori che allo stesso Kurt. Verso dove racconta questo viaggio non chiedendo tanto a Kurt una direzione, quanto piuttosto chiedendogli conto del suo stato percettivo, dell’esistente, in un presente compenetrato di sguardi contemporanei ed antichi, di visioni, che costituiscono il suo “ora”, il suo passato ed il suo futuro. (di J. Cairati)