Val Lesina
Pizzo Stavello
In Automobile si può raggiungere il parcheggio di Piazzo (400 m/slm) (subito sopra Andalo), e da qui si può proseguire a piedi lungo la caratteristica strada lastricata a forma di U,adibita lo strascico del legname, chiamata “oga”, che si percorre fino alla sua fine, dove si trova lo scosceso maggengo di “Revolido” (883 m/slm).Da qui in breve tempo, su percorso pianeggiante, si raggiunge il ramo orientale del torrente Lesina che si attraverso sul caratteristico “ponte delle guardie” o “ponte di Stavello”(889 m/slm).
Attraversato il ponte, si costeggia per un breve tratto il torrente per poi risalire un dozzina di tornanti circondati da un’antica abetaia chiamata “Vacaresc”, fino ad una deviazione (attenzione perché poco visibile!) posta qualche metro prima di un torrentello e di una fresca sorgente chiamata “acqua de l’asii”.
Qui si prosegue verso destra con ripide giravolte fra abeti secolari e giovani ontani selvatici fino a raggiungere in poco tempo una radura con due baite “I Soi”(1261 m/slm) (poco sotto il sentiero si divide in due, ma si ricongiunge poi all’altezza delle baite). Si prosegue fra splendidi corridoi intagliati in una bellissima abetaia, fino a raggiungere la Casera di Stavello (1551 m/slm) posizionata ai bordi di un bellissimo circo glaciale. Si continua svoltando a sinistra fino a raggiungere un ampio costone, “Mirabel,” che si risale per tutta la sua lunghezza fino ad incontrare la “B.ta di Cima” (1797 m/slm). Da qui il panorama si fa sempre più ampio e la vetta è ora a portata di mano. Per raggiungerla in tutta comodità si risale proprio sopra la baita imboccando dei ripidi canali erbosi fra un fitto bosco di “maros” (ontani selvatici). Si punta la grande sella fra la cima dell’”ala del Nibi” e la vetta, senza preoccuparsi troppo di cercare il sentiero, poco visibile.
Raggiunta quindi l’ampia sella posta a circa 2000m/slm. Il panorama spazia ora sull’ampio vallone retrostante che porta alla valle di Mezzana. Per raggiungere la vetta si segue ora la facile cresta verso destra e in breve tempo si tocca la croce dedicata a tutti i caduti in valle. Il panorama permette di spaziare, data la centralità della vetta, in tutta la Val Lesina.
Da qui si vede il gruppo del Pizzo Alto dal suo versante più aspro, e l’ardita vetta che lo precede, dal curioso nome”Pim Pum”(2353 m/slm)
Una variante di discesa consiste nel percorrere l’ampio vallone verso SE (“Midort”), che scende all’alpe Mezzana dove, sul fondovalle, si raggiunge il sentiero che, superata la Casera e le radure dell’alpeggio, si ricongiunge a quello di salita al bivio dell’”acqua de l’asii”.
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