PIZZO EMET

ITINERARIO (da Montespluga)

Dal parcheggio (1910 m) si prosegue lungo la strada e la si segue fino al colmo della dorsale erbosa degli Andossi (2015 m), dove la sterrata svolta a sinistra per salire a una cava di pietra. Da qui si imbocca sulla destra (cartello indicatore per il Lago di Émet e il Rifugio Bertacchi) un sentiero che traversa in quota la testata della Valle dell’Acqua Grande (un tratto roccioso un po’ esposto è attrezzato con una catena metallica) e raggiunge il dosso erboso dove si trova il Rifugio Bertacchi. Prima di arrivare al rifugio però, in prossimità di una casa rosa (2170 m circa), si gira a sinistra e, perdendo leggermente quota, si raggiunge presso alcune baite il sentiero che dal Rifugio Bertacchi porta al Passo di Émet. Seguendo verso Est questo sentiero (che si tiene un po’ più alto del bellissimo Lago di Émet) si raggiunge l’ampia sella del Passo di Émet (2294 m; Pass da Niemet sulla Carta Nazionale Svizzera; ore 1,30 dalla partenza). Poco prima di arrivare al cartello indicatore del passo si incontra un bivio segnalato da una scritta su un masso (Val Sterla) e da un cartello indicatore per il Pizzo di Émet e per il Passo e la Val Sterla (attualmente, giugno 2015, il cartello giace a terra accanto al masso). Si imbocca quindi il sentiero che sale a destra (segnavia rosso-bianco-rossi e bolli gialli) e, verso Est-Sud-Est, supera un pendio erboso alla fine molto ripido uscendo su un dosso erboso (2493 m). Ci si abbassa di pochi metri, poi si comincia a salire un ampio pendio di detriti verso Sud-Sud-Est: seguendo i segnavia rosso-bianco-rossi e gli ometti, si raggiunge (dopo un tratto più ripido) la cresta Ovest (Sud-Ovest oltre i 3000 metri) del Pizzo di Émet ad un colle posto tra la quota 2844 m (ometto) a destra e un primo gruppetto di spuntoni a sinistra. Da qui, lasciati i segnavia che proseguono verso il Passo di Sterla, si inizia a salire lungo la cresta. I vari spuntoni rocciosi che la caratterizzano si aggirano pressoché tutti a destra, seguendo tracce di sentiero e ometti che aiutano a orientarsi tra cenge, canalini e brevi passi di facile arrampicata; nel tratto finale ci si tiene sul filo e si affrontano alcuni passaggi di I e II grado. In alcuni tratti la cresta è molto aerea e qualche passaggio è anche esposto. In particolare, poco prima della vetta, si incontra uno stretto intaglio: è il passaggio più impegnativo ed esposto (uno spezzone di corda può essere utile per facilitare chi è meno sicuro). Le due pareti verticali dell’intaglio sono piuttosto vicine e quella a monte è un po’ più alta (circa un metro). In salita il passaggio si supera arrampicando (II), in discesa è più facile (ma un po’ emozionante) saltare (in questo punto il filo della cresta è aereo, ma è anche formato da rocce piatte). Superato l’intaglio si procede facilmente fino alla croce della vetta (3209 m; ore 2,45 dal Passo di Émet; ore 4,15 dalla partenza).

DISCESA. Si segue esattamente l’itinerario della salita (ore 3,00 dalla cima al parcheggio presso il Lago di Montespluga).

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