Val Lesina
Monte Legnone
Partendo in cima all’abitato di Delebio alla contrada “Basalun”(nei pressi della centrale idroelettrica)230m/slm, si imbocca la ripida strada lastricata (adibita a strascico del legname).Dopo aver superato il bacino artificiale di “Piazzo Minghino” (532m/slm) la mulattiera si biforca:
la via di sinistra porta prima al maggengo di Canargo poi alle porte di “Osiccio di sopra” (922m/slm ore 1.15), mentre la via di destra più ripida e diretta porta direttamente a “Osiccio di Sopra”.
Si continua poi superando la “Capanna Vittoria”(970m/slm) giungendo alle case di “Piazza Calda” (1156m/slm.).Qui si lascia la mulattiera (ed eventualmente la Jeep o la moto) e si prosegue imboccando il sentiero”Andrea Paniga”,segnalato da una targa al margine sud-occidentale dei prati.
Il sentiero sale ripido sul versante settentrionale della “Mottalla dei larici”, nel bosco di resinose.Una volta giunti alla radura chiamata “zoca de la naaf” (1420m/slm), si svolta a sinistra e si prosegue ora in un’abetaia secolare di grande fascino fino a raggiungere l’inizio dell’alpeggio, dove è posta la caratteristica “Casera di Piodi”(1506m/slm), da qui si prosegue un pò dove si vuole sull’ampio e panoramicissimo dosso che ospita il vecchio alpeggio di Legnone. Si supera la “Casera vegia”(1640m/slm) e in breve tempo si raggiunge il Rif. Legnone (1696 m /slm). Il pernottamento al rifugio è consigliato per dimezzare l’importante dislivello. Da qui ci si inoltra a “mezza costa” nella valle e percorrendo l’antica mulattiera militare ci si porta in pochi minuti su sentiero pianeggiante ai pascoli magri di Galida. Si raggiunge poi un grosso masso sotto il quale si trova una sorgente perenne di acqua freschissima “acqua de Galida”. Sempre seguendo la strada militare e dopo un paio di tornanti la mulattiera svolta decisamente verso sinistra e dopo aver attraversato un paio di ombrosi e stretti canali si raggiunge il costone che divide Galida da Cappello. Lo si risale per un breve tratto con stretti tornanti per poi abbandonarlo e dirigersi verso sinistra con una lunga diagonale che porta sotto la bocchetta di Legnone. Qui, si incontra la mulattiera che sale da Cappello e si nota qualche metro più in basso, sotto una grande roccia, un piccolo edificio diroccato utilizzato un tempo per il ricovero del bestiame “barech di manzoo”(2170 m/slm).
La mulattiera risale ora il ripido pendio con numerosi tornanti per raggiungere i 2360 m/slm della Bocchetta di Legnone e per regalare all’escursionista un anticipo del grandioso panorama che si gode dalla vetta. Si continua lungo la mulattiera ancora per qualche decina di metri superando due antiche “gallerie” del 15’-18’, per poi abbandonarla e guadagnare la cresta SE che conduce in breve tempo e senza difficoltà alcuna alla croce di vetta.