Valli del Bitto
Monte Olano
Aiutati dal cartello indicatore posto nelle vicinanze del parcheggio, si imbocca la pista che conduce ai nuclei di case delle Seconde e Terze Tagliate. Costeggiando queste ultime a sinistra e poi a monte, si entra nel bosco di abeti per fuoruscire poco dopo alla radura del Barech (1540 m – fontana e baita). Continuando lungo il sentiero segnalato con segnavia bianco-rossi, si risale il pendio e, superata l’ultima corona di larici, si raggiungono gli spazi aperti della Motta di Olano con un bel panorama su Morbegno e Talamona. Alla sua sommità, a quota 1720 m, una suggestiva “pozza” per l’abbeverata del bestiame (fontana e baita).
Il sentiero continua ora pianeggiante. Conviene seguire le “saline” (canaline scavate in tronchi di larice e raccordate per convogliare l’acqua prelevata alla sorgente). A quota 1770 m circa, oramai in vista dell’edificio della caséra, si abbandona il sentiero segnato. Prendendo a destra, si risale il pendio erboso in direzione di un calècc e si cerca, poco sopra, la traccia che, fra rododendri e larici percorre la lunga costola del Doss Cümün mantenendosi sul versante della casera, visibile a tratti più in basso. Raggiunto un pianoro aperto (1980 m), caratterizzato dalla presenza di mirtilli e rododendri, si piega a destra per aggirare un dosso scosceso, quindi, con un percorso da sinistra a destra, per tracce non sempre evidenti, si punta alla modesta insellatura visibile alla sinistra di una croce. Salendo a sinistra lungo la facile cresta, si raggiunge la sommità del Pizzo dei Galli (2217 m) da dove, in breve, si scende alla sottostante Bocchetta della Maiona (2186 m). Con una salita di una ottantina di metri, su un sentiero di nuovo segnalato, si guadagna la cima del Pizzo Olano (2265 m – 2.30 h), “terrazzo con vista” sula Bassa Valtellina, sull’Alto Lario e sull’imbocco della Valchiavenna.
Seguendo ora il sentiero, privo di segnavia, ma ben marcato, che si snoda a pochi metri dalla cresta sul versante della Val Lesina, ci si abbassa ad un’ulteriore bocchetta, anch’essa a 2186 m, da dove, lungo una valletta erbosa, chiamata in loco Valmaiun, si raggiunge il pascolo nei dintorni della baita di Cima (1960 m). La successiva discesa si svolge sul sentiero marcato e segnalato, senza ulteriori problemi di orientamento. Si raggiunge la conca del Pian di Sprisui (1850 m – fontana e baita) e, poco più a valle, la Casera di Olano (1786 m). Continuando lungo il sentiero, una volta chiuso l’anello, si ripercorre l’itinerario della salita passando per la Motta, il Barech e le Tagliate fino al Rifugio della Corte.
Variante: chi non volesse affrontare la via delle cime, una volta giunto al pianoro di quota 1980 m alla sommità del Dosso Comune, potrebbe imboccare, poco più in alto a sinistra (2020 m), il sentiero ben marcato che taglia il versante orientale del pizzo dei Galli fino al pendio che divalla dalla Bocchetta della Maiona e da qui, senza difficoltà, raggiungere la baita di Cima, visibile appena al di là di una costola, per riprendere, poi, l’itinerario sopra descritto.