Val Tartano
Val Fabiolo
Dalla piccola piazza che si trova sulla sinistra della chiesa di Sirta (289 m) si imbocca una rampa acciottolata che ben presto si restringe piegando verso destra tenendosi fra le case e la pendice del monte. La mulattiera, perfettamente lastricata, sale nel fitto bosco con ampi tornanti mentre la vista si apre sempre più sul paese sottostante. Superata in altezza la forra scavata dal torrente, entriamo infine in Vai Fabiolo e tramite un ponticello ci portiamo sul versante opposto (destro idrografico). All’altezza di un secondo ponte il sentiero si biforca; prendiamo a destra riattraversando il torrente dapprima per prati, poi nel bosco, il sentiero conduce alle case di Sostila (821 m; 1,30 ore), paesino costituito da due nuclei contigui. ancor oggi abitato nel periodo estivo e assai suggestivo per l’architettura delle case (alcune abitazioni risalgono al 1400), la graziosa chiesetta e il piccola cimitero. Raggiunta e superata la chiesa, si imbocca un sentiero che in lieve discesa adduce alle vicine case. Fatti pochi metri si devia a sinistra lungo un sentierino che attraverso i ripidi prati sale verso destra ad un gruppo di case. Il tracciato è evidente e semplice grazie alle pietre che, poste in fila, formano un semplice lastricato sulla cotica erbosa; alle case si prosegue la salita incrociando altri sentieri salenti dal basso e si raggiunge una grande baita posta sotto il crestone che dal Culmine di Campo Tartano porta al Crap del Mezzodì (1031 m). Ancora pochi metri di salita e si arriva alla sella posta sul crestone da dove si apre una splendida vista su Morbegno, la Bassa Valtellina e la VaI Masino. Ora il tracciato è un po’ meno evidente ma sempre individuabile e percorrendo tutta la dorsale si arriva alla vetta del Culmine (1301 m; 1 ora da Sostila). Da qui si scende per un ripido sentiero arrivando in breve alle sottostanti case di Contrada Cà (1082 m), frazione di Campo Tartano. Da Cà si percorre sulla strada asfaltata tutta la sella di Campo e si imbocca, a sinistra, la strada che scende in Vai Fabiolo. Senza possibilità di sbagliare, per la stretta e affascinante valle, ricca di pini silvestri, faggi e betulle, si torna all’altezza delle case di Bures e, sempre tenendo il lato destro della valle, al ponticello dove si trova il bivio imboccato in precedenza. Qui per la solita mulattiera si torna a Sirta (1 ora da Somvalle).