VON SCERSCEN

Anteprima cinematografica del film

VON SCERSCEN – Diario di un’indagine”

A Sondrio verrà presentato l’ultimo film diretto da Mirko Sotgiu, tratto da “Diario di un’indagine” di Massimo Vener e girato in Valmalenco

IL FILM VERRÀ PROIETTATO PER LA PRIMA VOLTA AL CINEMA EXCELSIOR DI SONDRIO IL 24 FEBBRAIO 2022 ALLE ORE 21:00 ALLA PRESENZA DEL REGISTA E DEL CO-AUTORE MASSIMO VENER

Ambientato tra i ghiacciai della Valmalenco, racconta la storia di un ignoto scomparso sul ghiacciaio dello Scerscen. Il suo corpo è stato ritrovato mummificato nel 2007 da una guida alpina, Paolo Masa.

Non si sentirà più parlare dell’alpinista deceduto, sotto la capanna Marco e Rosa, fino al 2014, quando un’escursionista con il suo cane, in gita, ritroverà una testa con alcuni brandelli di tessuti, nello stesso luogo.

Il mistero dell’alpinista ignoto inizia da quel momento, grazie alle indagini di un ex-finanziere con la passione per la scrittura e lo studio delle analisi scientifiche.

Ispirato a una storia vera, il film ripercorre i momenti salienti grazie alla partecipazione dei reali protagonisti.

Massimo Vener è lo scrittore protagonista di un’intensa storia di ricerca e indagine, legata al ritrovamento del corpo mummificato rimasto conservato tra i ghiacci e le rocce del ghiacciaio dello Scerscen superiore in Valmalenco, provincia di Sondrio.

Con dedizione minuziosamente scientifica, Massimo ha dedicato negli ultimi tre anni, tutto il suo tempo per ricostruire quanto fosse accaduto allo sconosciuto alpinista.

Da questa storia rivelatasi via via più appassionante, che intreccia ghiacciai, territori, personaggi locali, rifugi, il CAI e molti esperti di vari settori della montagna e della scienza, è nato il film documentario.

“Von Scerscen” è il nome di fantasia dato da Massimo all’ignoto scomparso, interpretato da Marcello Zenoni, per la prima volta sul grande schermo, e dalla voce di Giuseppe Cederna .

Secondo il regista Mirko Sotgiu: “La montagna è un luogo fatto di storie, un intreccio continuo di avvenimenti che con il tempo arricchiscono sempre più i nostri territori rendendoli unici”

Il film mostra un’alternanza di scene di finzione, molto suggestive, e di ricostruzione degli accaduti, con riprese durante lo studio e la ricerca condotta da Massimo e altri esperti.

Girato dalla troupe specializzata OpenCircle in condizioni molto particolari fino ai 3600m di altitudine della Capanna Marco e Rosa, la produzione ha impiegato 2 anni nella realizzazione, anche per i ritardi a causa della pandemia.

Il progetto è stato portato a termine grazie anche al contributo della Cineteca Nazionale del CAI e della Sezione Valtellinese del CAI di Sondrio oltre che degli operatori valtellinesi e lombardi come i gestori dei rifugi Marco e Rosa e Zoia, il supporto logistico di Elitellina, la collaborazione del Servizio Glaciologico Lombardo.

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