Via Ferrata “Sentiero dei Fiori”

                                                          RELAZIONE

Il percorso attrezzato che, ad oggi, si snoda dal Passo Castellaccio a Passo Pisgana, ricalca la via di arroccamento che gli Alpini utilizzarono durante la prima Guerra Mondiale per collegare le postazioni installate in cresta. Il percorso è, nel tempo, in continuo sviluppo ed attualmente è caratterizzato dalla possibilità di interromperlo in 4 punti che nello stesso tempo ne identificano anche le diverse difficoltà del percorso stesso. Il nome “sentiero dei Fiori” non deve trarre in inganno in quanto si tratta di una via d’alta montagna sviluppata alla quota media di 3000mt da affrontare con adeguata attrezzatura e preparazione in particolare se si pianifica di chiudere l’escursione ad anello e di affrontare il lungo tratto da cima Payer a Passo Pisgana.
Per la nostra gita di domenica 16 luglio, valuteremo sul posto in base all’affluenza di alpinisti e le tempistiche se chiudere la ferrata con la prima uscita al bivacco Lagoscuro oppure con la seconda dopo il passo Lagoscuro.

AVVICINAMENTO

Saliti al Passo Paradiso tramite gli impianti, si segue la traccia di sentiero n.44 -continui segnavia colorati- ,che passa nei pressi di un monumento ai caduti, fino a portarsi sotto le morene del Passo del Dito e del Passo Castellaccio (sulla destra della conca guardando il ghiacciaio Presena). In salita inizialmente tramite salti rocciosi poi lungo sentiero si raggiunge il Passo del Castellaccio-2960 m-1.15 h. Poco sotto il Passo si trovano ancora numerosi resti di filo spinato che era stato collocato per rendere difficoltoso l’accesso al Passo da parte austriaca. Dal Passo, la visuale si apre sull’ampio ghiacciaio del Pisgana  ed una parte della cresta lungo la quale si sviluppa la via. Il “Sentiero dei Fiori” inizia qui, così come evidenziato dalla segnaletica  e cartellone storico-descrittivo  che si ritroverà lungo il percorso nei punti di maggior interesse.

LA FERRATA

  Indossato l’equipaggiamento si inizia la cresta superando pochi metri di materiale detritico, e si perviene da subito nei pressi di una postazione di artiglieria  dalla quale inizia una lunga cengia attrezzata con cavo e catena. La prima parte della cengia è caratterizzata da un lieve sali-scendi aiutati anche dalla presenza di alcune staffe metalliche mentre la seconda parte è “ricca” di passerelle in legno che seguono orizzontalmente lo sviluppo della parete e proprio da una di queste passerelle  (facoltativo) è possibile deviare nettamente in verticale ed in forte esposizione per alcuni metri, con l’ausilio di una serie ravvicinata di staffe, in direzione del “nido d’aquila”  ex postazione di vedetta ora suggestivo punto panoramico. Nella parte alta di questa deviazione vi sono alcune facili roccette attrezzate con cavo. Ritornati sulla cengia, si superano le passerelle  raggiungendo il “Gendarme di Casamadre”  dal quale, ora, parte la prima lunga passerella metallica (75mt). Alcune staffe agevolano l’accesso alla passerella al termine della quale, un imponente ancoraggio permette l’attacco della seconda (55mt) . Queste 2 nuove passerelle sono comunque ancora oggi aggirabili utilizzando la galleria costruita nel 1918 (67mt) il cui ingresso si trova pochi metri prima dell’inizio della passerella più lunga  e si ricongiunge al termine della seconda passerella  attraverso una breve cengia (indispensabile l’ausilio di una torcia).
Si riparte in leggera salita , si aggira uno spigolo  e si raggiunge la parte alta della cengia  dalla quale si perdono alcuni metri con l’ausilio di alcune staffe metalliche  arrivando in un tratto della via dove si trova facilmente neve anche in tarda stagione. Da un bel pulpito panoramico  inizia un lungo sentiero non attrezzato  che attraversa anch’esso pendii talvolta innevati  in direzione di uno spigolo da superare con l’ausilio di alcune staffe, siamo ancora nel tratto di cresta che sovrasta la conca Presena così come si può vedere da una interruzione momentanea della cresta . Si salgono alcune roccette attrezzate, senza particolari difficoltà eccetto la solita possibilità di trovare tratti innevati , si risalgono alcuni massi instabili , ci si cala su un comodo sentiero  e si raggiunge in breve la capanna Lagoscuro  (bivacco Amici della Montagna) proprio sotto la cima del Corno Lagoscuro -3165 m- raggiungibile con una brevissima deviazione. Dal bivacco, aperto solo in presenza dei responsabili, si scende in direzione del Passo Lagoscuro e dopo alcune roccette si trova, a sinistra, all’altezza di una forcellina, una segnaletica che permette di interrompere la via e scendere in direzione di Capanna Presena -1.00h- evitando il ghiacciaio.(1° possibilità di chiusura della ferrata)
Continuando verso Passo Lagoscuro si superano alcuni massi, traccia di sentiero, una gradinata di roccia artificiale  ed in circa 40′ dal bivacco si toccano le fortificazioni del Passo -2970mt-.
Qua termina la parte più frequentata del “Sentiero dei Fiori” ed in un certo senso quella tecnicamente meno impegnativa. Da qui vi è la possibilità di chiudere “calandosi” in direzione del sottostante Lagoscuro -1.00h- e successivamente in risalita verso Passo Maroccaro -40′- si raggiunge il ghiacciaio Presena (nevaio) scendendo dal quale -30′- si raggiunge poi Capanna Presena con possibilità di continuare in seggiovia fino a Passo Paradiso (2° possibilità di chiusura della ferrata).
La nostra gita per ragioni di tempistica e difficoltà tecniche non può andare oltre.

Ritrovo: Morbegno, ore 6,00 P.zza Stazione
Dislivello in salita: 600 m 1° anello, 800 m 2° anello (quota max 3166 m)
Difficoltà: EES
Attrezzatura: alpinistica (casco, imbrago, set da ferrata, un moschettone a ghiera  e cordino, ramponi )
Quota di partecipazione: 25 € per viaggio in pullman e funivia
Iscrizione: obbligatoria, entro mercoledì 12 luglio, in sede, via e-mail info@caimorbegno.org
oppure contattando
Marco 348 9491422

 

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